Antanas Sutkus, nato nel 1939 a Kaunas in Lituania, è considerato uno dei grandi maestri della fotografia. Ha studiato giornalismo presso l’Università di Vilnius tra il 1958 e il 1964 e ha vinto il Premio Nazionale Lituano e l’Ordine del Granduca Gedeminas. Sutkus è stato uno dei co-fondatori e presidente della Photography Art Society of Lithuania, un centro per la divulgazione e l’educazione fotografica che ha visto la crescita di artisti come Aleksandras Matsiyauskas, Algimantas Kunchius, Romualdas Rakauskas e Romualdas Poznerskis.
Durante la visita di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir in Lituania, Sutkus ha scattato le fotografie più espressive del filosofo, che sono state ampiamente riconosciute. Da allora, il fotografo lituano ha conquistato l’attenzione internazionale e le sue opere sono state incluse nelle più famose collezioni d’arte e cultura di tutto il mondo, tra cui il Museo lituano Arte, la Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, l’International Center of Photography di New York, la Galleria d’Arte di Dresda, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Museo d’Arte Moderna di Stoccolma e il Museo della Fotografia a Parigi.






Il lavoro più importante di Sutkus è “People of Lithuania”, un progetto avviato nel 1976 con l’intento di documentare i cambiamenti nella vita del popolo lituano quando il paese era ancora parte dell’Unione Sovietica. Sutkus ha fotografato i volti della gente nella loro ordinarietà, in profondo contrasto con lo sguardo idealizzato della fotografia sovietica. Attraverso uno stile social-documentaristico, che ricorda quello usato dai pionieri della fotografia prima della seconda guerra mondiale, il fotografo lituano ha volto l’obiettivo verso le realtà più dure della vita quotidiana. Il bianco e nero delle fotografie di Sutkus si muove tra romanticismo, semplicità, bellezza e tristezza. Il suo lavoro corposo conta più di 500.000 negativi e si basa sull’idea di documentare la storia di un popolo, diventando parte inseparabile dell’identità acquisita della Lituania.