Una delle fotografie più celebri di Henri Cartier-Bresson è stata scattata a Parigi, dietro alla Gare St. Lazare, nel 1932. Questa immagine dalle geometrie affascinanti ha suscitato e continua a suscitare dibattiti tra critici ed esperti di fotografia.
L’immagine ha un fascino surreale, sollevando interrogativi su cosa stia facendo l’uomo ritratto mentre salta apparentemente senza motivo. Come è arrivato lì e dove sta andando? La foto è carica di grazia, evidenziata dai manifesti visibili sulla sinistra, che creano una rima visiva con la scena.
L’incrocio delle diagonali tra il salto dell’uomo e quello della ballerina nel manifesto, insieme ai loro riflessi nell’acqua, accentua il dinamismo dell’immagine. Le direzioni opposte dei movimenti aggiungono ulteriore energia alla scena. Sullo sfondo, una figura maschile sembra osservare la scena, e un orologio si intravede in alto a sinistra, creando un contrasto tra la figura umana e il manifesto.
Razionalmente, si potrebbe pensare che l’uomo sia il modello e il manifesto la copia, ma il gesto dell’uomo fa riflettere sul contrario, sebbene improbabile. L’intera scena, osservata dall’uomo mentre il tempo scorre, può essere vista come una rappresentazione simbolica dell’esistenza umana, spesso costretta ad adeguarsi a schemi non sempre chiari se autonomamente scelti o imposti.
Le interpretazioni di questa foto possono spaziare in ambiti complessi, dalla geometria alla semiotica. Tuttavia, ogni sforzo interpretativo è stato reso vano dalla spiegazione che lo stesso Cartier-Bresson fornì sulla genesi di questo scatto.