Le fotografie di Marianne Engel sono immerse in un profondo alone di ambiguità. Per l’artista svizzera, la natura diventa un mezzo di analisi e introspezione psicologica.
Nata a Wettingen (Svizzera) nel 1972, Marianne Engel si è laureata in biochimica presso l’Università di Zurigo prima di dedicarsi all’arte. Ha vinto il Manor Art Prize 2010, ha ricevuto il contributo di riconoscimento della UBS Cultural Foundation nel 2010 e il Robert Mondavi Art Prize nel 2008.
L’approccio fotografico di Marianne Engel rimane legato alla ricerca e alla sperimentazione scientifica. La natura, gli animali e il paesaggio vengono analizzati, sezionati e decontestualizzati. L’artista argoviese si muove tra i boschi e le colline della zona intorno a Hettenschwil, dove vive in una vecchia fattoria, osservando un mondo nascosto che dispiega il suo potere indisturbato agli occhi umani.
Le immagini fotografiche ritraggono scorci che sembrano fuori dal mondo. La fotografa svizzera sfrutta il buio per illuminare con maestria, utilizzando torce, pigmenti fluorescenti e raggi laser, rivelando segreti e aspetti che si trovano nascosti sotto la superficie delle cose.
Il tempo sembra fermarsi. Lo sguardo di Engel trapassa il referente naturale per cercare una profonda associazione personale. La natura diventa tagliente, misteriosa, drammatica e, a volte, spettrale.
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