In Italia morti ed infortuni sono una realtà che chi lavora si trova ad affrontare quotidianamente, per questo è estremamente necessario accendere i riflettori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Le cifre degli incidenti e degli infortuni, spesso mortali, sono impietose: ogni anno perdono la vita a più di mille lavoratori, si parla, quindi, di oltre tre vittime al giorno. Le fabbriche, i cantieri edili, i campi ed i magazzini sono ormai teatro di continue tragedie.
Rete Iside, associazione di promozione sociale che ha tra i suoi scopi la sensibilizzazione al tema della Salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro, ha deciso di lanciare un concorso fotografico aperto a tutti, dal titolo “ObiettivolavoroINsicurezza”. La giuria del concorso sarà composta da Tano D’Amico, maestro della fotografia militante e dei movimenti sociali, che ringraziamo per la sua disponibilità a presiedere la commissione affiancato da Piero Santonastaso, giornalista, e Cinzia Della Porta, presidentessa di Rete Iside.
Il focus del concorso è incentrato sulle condizioni, troppo spesso difficili e rischiose, in cui i lavoratori prestano la propria opera; nel nostro paese, infatti, si lavora spesso nella totale o parziale inosservanza della normativa sulla sicurezza. Queste violazioni sono motivate dalla pura e semplice logica del profitto: le spese per la sicurezza sono costantemente viste come un costo, da ridurre al minimo per aumentare i guadagni.
Nella pratica di tutti i giorni questo significa misure ignorate o aggirate: gli spazi pericolosi spesso non sono delimitati, mentre i DVR, il documento della valutazione dei rischi previsto per legge, non sono rispondenti alla realtà lavorativa o vengono direttamente contraffatti; spesso inoltre i dispositivi di protezione, che dovrebbero essere distribuiti dai datori di lavoro, sono assenti o insufficienti.
Si è arrivati perfino alla manomissione dei dispositivi di sicurezza di macchinari pericolosi per aumentare la produttività, spesso di pochi punti percentuali, con lavoratori che rischiano costantemente la propria vita rischiando di essere trascinati ed intrappolati dalle macchine. Quest’ultimo esempio quanto avvenuto in occasione della tremenda morte della giovane Luana D’Orazio, uccisa il 3 maggio 2021 a causa della manomissione dell’orditoio a cui lavorava, ma che non rappresenta purtroppo un caso isolato. La lista sarebbe infinita, ma la motivazione è unica: in Italia si la vita di chi lavora può essere tranquillamente messa in pericolo per pochi euro in più.
I settori a rischio sono noti: l’agricoltura e l’agroindustria, ad esempio,dove a centinaia i lavoratori sono vittime del ribaltamento dei mezzi che potrebbe essere evitato utilizzando dei rollbar a norma; o ancora tante sono le vittime del caldo estivo nei campi, per il quale basterebbe prevedere delle pause nelle ore più calde.
Anche le impalcature dei cantieri edili, che spesso si trovano nel centro delle città, non sempre sono a norma e rappresentano un grande rischio per chi lavora e per chi circola nei paraggi. La movimentazione merci, inoltre, è un altro settore in cui gli infortuni, anche mortali, sono purtroppo frequenti. Un altro fattore, di cui si parla troppo poco, riguarda le morti e gli infortuni in itinere: quelli che avvengono andando e tornando dal luogo di lavoro. Turni massacranti ed orari impossibili, soprattutto per chi lavora in settori come la ristorazione, uniti ad una viabilità sempre più difficile e strade accidentate costituiscono una miscela esplosiva e letale per decine di lavoratori e, soprattutto, lavoratrici.
Anche tra gli studenti delle scuole, purtroppo, da quando è stata introdotta la tanto discussa alternanza scuola lavoro, oggi chiamata PCTO(Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), si sono verificati eventi terribili che hanno portato alla morte tre giovani: anche questo è un aspetto che Rete Iside vuole mettere in luce tramite il concorso, incoraggiandola partecipazione tra i giovani e gli studenti.
Le opere fotografiche possono essere inviate fino alle ore 12 del 19maggio 2023. Tra quelle rispondenti ai requisiti indicati nel regolamento allegato, la commissione ne individuerà cinque, che saranno premiate ex aequo ciascuna con un buono spesa di 500 euro da utilizzare presso un negozio specializzato. Parte del premio è stato devoluto alla nostra associazione dallo street artist Jorit, che ringraziamo in modo particolare.
Le immagini saranno utilizzate da Rete Iside per le campagne di sensibilizzazione sul tema Salute e Sicurezza sul lavoro.
Per maggiori informazioni: https://www.reteiside.org/sites/iside.org/files/inline-files/Bando%20Obiettivo%20LavoroinSicurezza.pdf