Paolo Pellegrin è nato nel 1964 a Roma, studia architettura presso L’Università la Sapienza a Roma ma dopo tre anni decide di cambiare direzione professionale inizia a studiare fotografia.
È diventato un candidato di Magnum Photos nel 2001 e un membro nel 2005. Lavora per la rivista Newsweek. Vincitore di numerosi premi, tra cui nove premi World Press Photo e numerosi premi Photographer of the Year, una Leica Medal of Excellence, un Olivier Rebbot Award, l’Hansel-Meith Preis e il Robert Capa Gold Medal Award. Nel 2006 gli è stato assegnato il W.
Eugene Smith Grant in Humanistic Photography. Vive tra New York e Roma. Tra i suoi libri ricordiamo Paolo Pellegrin (Kunstfoyer der Versicherungskammer Bayern 2012), Dies Irae (Contrasto, Italia, 2011); Paolo Pellegrin (Actes Sud, 2010); Come stavo morendo (Actes Sud, Francia, 2007); Doppio cieco (Trolley, 2007); Kosovo 1999-2000: Il volo della ragione (Trolley, USA, 2002); L’au delà est là (Le Point du Jour, Francia, 2001); Cambogia (Federico Motta Editore, Italia,
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Libri di Paolo Pellegrin
Paolo Pellegrin di Germano Celant
- Mantia, Elisa (Autore)
Confini di umanità
- Regalo per i tuoi cari
- Per ogni occasione come Natale
- Divertimento assicurato
- Design creativo
- Pellegrin, Paolo (Autore)
Terre spezzate
- Regalo per i tuoi cari
- Per ogni occasione come Natale
- Divertimento assicurato
- Design creativo
- Anderson, Scott (Autore)
Photo poche
- Pellegrin, Paolo (Autore)
Frasi di Paolo Pellegrin
- M’interessa vedere le ruote della Storia che si muovono.
- Non c’è più la guerra, in Kosovo, ma nemmeno la pace. Come quella tra israeliani e palestinesi. Credo di essere stato almeno quaranta volte a Gaza.
- Ovunque io sia, mi considero sempre un ospite e, in cambio, sono quasi sempre trattato come un ospite. La macchina fotografica diventa allora un passaporto straordinario.
- La foto ha molti limiti: non si muove, non c’è il suono, figuriamoci quando si lavora in bianco e nero. Ma poi la ricerca si concentra sulla foto che ha la capacità di esistere da sola.
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