Red Bull ed eclissi solare per una fotografia irripetibile
Ieri, un evento astronomico spettacolare ha gettato l’America nell’oscurità: una rara eclissi totale di sole, testimoniata e immortalata da milioni. In questo scenario affascinante, Red Bull ha aggiunto un tocco di avventura, orchestrando uno degli scatti più straordinari del momento.
A Sulphur Springs, in Texas, l’oscurità ha avvolto il cielo per circa 4 minuti attorno alle 13:40 ora locale. In questo breve lasso di tempo, i fotografi Dustin Snipes e Mason Mashon hanno catturato una scena unica: due aerei acrobatici Red Bull in formazione durante l’eclissi. La preparazione di questo scatto ha richiesto innumerevoli ore di pianificazione, inclusa la ricerca delle migliori soluzioni di illuminazione e dei più efficaci schemi di volo e posizionamento per sfruttare al meglio la breve finestra di totalità dell’eclissi. Per aumentare la visibilità degli aerei, sulle ali è stato applicato un nastro riflettente.
I piloti Kevin Coleman e Pete McLeod, seguendo le direttive dei fotografi, hanno eseguito un volo in formazione stretta proprio sotto l’ombra della luna. La manovra è stata realizzata a circa 1500 piedi di altezza e, ancora più impressionante, a soli 4 piedi di distanza l’uno dall’altro, per allinearsi perfettamente con la luna. Kevin Coleman ha descritto la sfida di questo volo: “In condizioni normali, sarebbe stata una manovra gestibile, ma l’oscurità portata dall’eclissi, l’angolazione di volo che doveva essere precisamente allineata con il sole, e avere solo quattro minuti per effettuare lo scatto a 180 mph, hanno reso tutto incredibilmente impegnativo”.
I fotografi avevano pianificato minuziosamente ogni dettaglio nei mesi precedenti l’eclissi, testando vari scenari e considerando ogni possibile variabile. Quando è giunto il momento cruciale, i piloti hanno avuto solo tre tentativi per l’immagine perfetta. Grazie alla loro abilità e alla meticolosa preparazione, il risultato è stata una foto straordinaria, un’immagine che rimane unica e irripetibile.
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