Considerato come uno dei più grandi fotografi italiani del Novecento, Ugo Mulas nasce nel bresciano, precisamente a Pozzolengo, ma trascorre la maggior parte della sua vita a Milano frequentando l’università Brera e gli ambienti artistici milanesi.
Sin da piccolo si avvicina alla fotografia da autodidatta e coltiva questa sua passione fino alla morte. Nella Biennale di Venezia vengono mostrati i suoi reportage che testimoniano il suo interesse per la fotografia, precisamente con la prima edizione del 1954 fino a quella del 1972, dove vengono mostrate anche eccezionali documentazioni della scena Newyorkese immortalata da Ugo Mulas tra il 1964 e il 1967.
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Ugo Mulas e il rapporto con la Biennale di Venezia
«La mia attività ufficiale di fotografo è cominciata con la Biennale di Venezia del 1954. Allora non avevo nessuna pratica e nessuna arte. Il mio lavoro consisteva nel cercare di dare un’idea di questa “festa”. Con la Biennale del 1958, e poi in quelle del 1960, del 1962, del 1964, ho sempre più precisato l’aspetto festoso dello stare insieme, del guardare, dell’esibire e dell’esibirsi, che nei pittori non mancava di aspetti auto-pubblicitari. Fotografavo tutto: non solo quelli che consideravo gli artisti più notevoli o le cose più importanti: non che mancasse la volontà di scegliere, ma sentivo che il mio non poteva essere un atteggiamento da critico, non c’era da capire qualcosa in particolare, non c’era da fare qualcosa quanto da registrare…»
Un fotografo che è riuscito a stringere importanti rapporti d’amicizia con gli artisti italiani più importanti, del calibro di Fontana, Schifano, Pascali, Ceroli e Burri.
Il rapporto con i ritratti
Questo è un estratto del libro Ugo Mulas, la scena dell’arte e racconta come il fotografo viveva la fotografia ritrattistica.
«Quando si fa il ritratto a un persona, si può assumere un’infinità di atteggiamenti verso questa persona e farle assumere un’infinità di atteggiamenti verso chi fotografa. Non c’è ritratto più ritratto di quello dove la persona si mette lì, in posa, consapevole della macchina, e non fa altro che posare. Invece, solitamente, quando si dice che si vuole essere naturali non si intende essere naturali verso se stessi, ma essere naturali verso la macchina, cioè verso il fotografo, come per ingannarli, dire: “Io sono qui, ma fingo di non sapere che voi ci siete, così la mia finzione sarà più credibile”. Invece fotografare uno mentre fa qualcosa è registrare un fatto, quindi fare della cronaca. Il ritratto in un certo senso è qualcosa di più nobile, rispetto alla fotografia di cronaca, purchè non ci sia nessuna reticenza, nessuna finzione verso l’operazione nel suo insieme, che deve essere la più scoperta, la più diretta possibile»
Ugo Mulas e New York
Gli anni americani sono segnati dallo stile di Robert Frank e Lee Friedlander che lo portano a fare un deciso passo avanti al suo tradizionale stile da reportage classico.
Le sue foto testimoniano i cambiamenti della scena newyorchese, dal lavoro di giorno fino alle serate festose, sempre mostrando un attenzione critica verso l’uso della fotografia negli anni 60 come mezzo di comunicazione.
In questi anni riesce a incontrare artisti del calibro di Warhol, Johs, Christo, Segal, Oldenburg e Cage che aggiungono al suo stile sempre un qualcosa di nuovo plasmando il suo stile fotografico.
Gli artisti fotografati da Ugo Mulas
Elenco alfabetico di alcuni degli artisti ritratti da Ugo Mulas: Karen Blixen, Bertold Brecht, Tino Buazzelli, Alberto Burri, John Cage, Alexander Calder, Eugenio Carmi, Carlo Carrà, Tino Carraro, Enrico Castellani, Alik Cavaliere, Marc Chagall, John Chamberlain, Christo, Pietro Consagra, Giorgio De Chirico, Eduardo De Filippo, Jim Dine, Marcel Duchamp, Max Ernst, Agenore Fabbri, Nino Franchina, Lucio Fontana, Lee Friedlander, Alberto Giacometti, Richard Hamilton, Jasper Johns, Jannis Kounellis, Roy Lichtenstein, Fausto Melotti, Milly, Joan Miró, Eugenio Montale, Marianne Moore, Barnett Newman, Claes Oldenburg, Pier Paolo Pasolini, Beverly Pepper, Michelangelo Pistoletto, Arnaldo Pomodoro, Giò Pomodoro, Salvatore Quasimodo, Robert Rauschenberg, Antonio Ria, James Rosenquist, George Segal, Gino Severini, David Smith, Frank Stella, Cesare Tacchi, Totò, Giuseppe Ungaretti, Veruschka, Luchino Visconti, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Andy Warhol, Tom Wesselmann, John Coltrane, Gianni Agnelli, Man Ray, Ella Fitzgerald, Keith Richards, Valentino (stilista), Giorgio Gaber, Raffaele Carrieri, Mina (cantante), Piero Manzoni, Achille Bonito Oliva, Giorgio Zampa, Michelangelo Pistoletto, Oriana Fallaci, Carlo Dapporto, David Smith (scultore), Dino Paolini, ecc
Fonte: Wikipedia