Wynn Bullock, uno dei grandi maestri della fotografia del XX secolo, è noto per la sua capacità di trasmettere verità psicologiche attraverso il realismo dei simboli presenti nei suoi lavori. La sua lunga carriera come fotografo è stata caratterizzata dall’innata capacità di sperimentazione e dalla ricerca di una comprensione più profonda del mondo naturale.
Bullock nasce il 18 aprile 1902 a Chicago, Illinois, ma cresce a Pasadena, in California. Dopo aver studiato canto alla Columbia University di New York nei primi anni ’20, decide di dedicarsi alle arti visive durante un viaggio in Europa, acquistando una Leica 35 millimetri e iniziando le sue prime investigazioni fotografiche.
Tornato negli Stati Uniti nel 1931, dopo aver studiato giurisprudenza per un breve periodo, si iscrive al Los Angeles Art Center (1938-1940). In quest’epoca, Bullock è fortemente influenzato da Alfred Korzybski, che insisteva sul concetto che “la parola non corrisponde alla cosa“, affermando che la lingua separa le persone dalla realtà degli avvenimenti. I primi lavori di Bullock subiscono il fascino degli esperimenti dell’avanguardia, come quelli di László Moholy-Nagy.
Bullock sviluppa un procedimento di solarizzazione praticato nel negativo, anziché nella stampa positiva. Le sue stampe, in bianco e nero, si caratterizzano per un grande dettaglio di nitidezza e un particolare effetto rilievo. La sua prima esposizione individuale si tiene nel 1941 al Los Angeles County Museum, ottenendo un successo unanime di critiche.
Dopo la guerra, Bullock si stabilisce a Monterey, nel 1946, aprendo e dirigendo uno studio fotografico presso Fort Ord. Nel 1948 incontra Edward Weston, che lo influenza nella riscoperta del realismo e della bellezza tonale. Bullock acquista un Ansco 20 X 25 e inizia ad esplorare il mondo circostante, con una nuova energia.
Durante gli anni ’60 e ’70, Bullock si dedica all’insegnamento, tenendo corsi di fotografia avanzata all’Institute of Design di Chicago, durante l’anno sabbatico di Aaron Siskind, e al San Francisco State College, su invito di John Gutmann. Negli ultimi decenni della sua vita, ha tenuto numerose conferenze, partecipato a numerosi seminari e simposi fotografici ed è stato istruttore ospite per gli Ansel Adams Yosemite Workshops.
Bullock ha ricevuto numerose onorificenze per la sua carriera, tra cui due borse di studio del Guggenheim e la nomina a Fellow dell’American Academy of Arts and Sciences. Il suo lavoro è incluso in oltre 90 importanti collezioni museali di tutto il mondo, tra cui The Museum of Modern Art, The San Francisco Museum of Modern Art, The Hallmark Collection of Photography e The Center for Creative Photography che detiene gli archivi di Ansel Adams, Harry Callahan, Frederick Sommer e Aaron Siskind.







Lo stile di Wynn Bullock
Wynn Bullock è un fotografo innovativo e sperimentale, il cui lavoro si concentra sull’interazione dello spazio e del tempo definita dalla luce. Egli crede che la comunicazione visiva si basi sulla relazione tra il mondo interiore delle idee e il mondo esterno degli avvenimenti, il che richiede non solo l’abilità del fotografo nel rendere simbolicamente oggetti tridimensionali, ma anche la coscienza dello spettatore nel riconoscere e reagire ai simboli che creano quest’illusione.
Bullock ha dedicato gran parte della sua vita all’esplorazione dell’universo naturale e alla relazione dell’uomo con esso. Le sue immagini sono penetranti, enigmatiche e quasi mistificanti, con una bellezza formale abbinata a un immaginario provocatorio. Inoltre, l’immagine realista diventa un equivalente, una metafora visiva per rappresentare idee più grandi, come il passare del tempo e l’inevitabilità della morte.