Oltre i confini

Xmas Covid 2.020: “Oltre i Confini” del Natale

Come sarà il Natale ai tempi del Covid visto con gli occhi di un fotografo?
È la domanda che si sono posti gli amici del Collettivo Fotografico “Oltre i confini” e che ne hanno fatto un progetto fotografico e lo hanno proposto, tramite uno dei canali che utilizzano per condividere la propria passione per la fotografia, agli oltre mille membri dell’omonimo gruppo Facebook.

Le restrizioni imposte per mitigare il rischio del contagio hanno modificato fortemente le abitudini delle persone riducendone le possibilità di incontro e amplificandone le distanze, ancora di più in un periodo dell’anno in cui la vicinanza è uno degli aspetti più sentiti.

Un fotografo, amatoriale o non, abituato a interpretare la realtà attraverso l’occhio della macchina fotografica, come si pone di fronte a questa novità assoluta? Come riesce a comunicare lo stato d’animo – il suo per primo – il disorientamento, la solitudine ma anche la speranza, l’amore, le emozioni di questo Natale un po’ surreale e diverso da tutti gli altri?

È da queste domande che il Collettivo Fotografico “Oltre i confini” è partito chiedendo, a chiunque avesse voluto, di dare la sua risposta attraverso la fotografia.

Nasce così il progetto Xmas Covid 2.020. Poche regole semplici: progetto aperto a tutti, foto scattate tra la vigilia di Natale e la mezzanotte del 25, cioè durante quelli che sono normalmente i giorni dei festeggiamenti, tre foto a disposizione per ciascun partecipante e, soprattutto, l’intento di testimoniare questo Natale diverso e, si spera fortemente, irripetibile.

Un Natale sicuramente meno scintillante ma probabilmente proprio per questo più denso di emozioni, di riflessioni, di ricordi e di speranze. Un Natale da reinventare e fuori dagli stereotipi anche fotograficamente.

La sfida è stata colta da molti che hanno offerto uno sguardo dall’interno delle proprie case e i risultati sono stati sorprendenti, emozionanti, a volte commoventi.

Ognuno ha interpretato il momento in base al proprio stato d’animo tanto che sempre ciò che ne viene fuori non è il sentire del soggetto dell’inquadratura ma quello del fotografo dietro la macchina fotografica.

Nelle fotografie trapelano allora i ricordi degli affollati Natali che furono nell’immagine opposta di un divano deserto o attraverso la Tombola giocata in streaming con quei parenti che non si è potuto raggiungere; bambini che giocano al dottore con le mascherine, il feticcio del momento, o chi la mascherina la regala facendola diventare addirittura un oggetto del
desiderio; regali scambiati nel riflesso di una palla su un albero di Natale, quasi con pudore, e immagini di chi anche in questi giorni combatte contro il mostro.

E soprattutto tavole: imbandite con segnaposto per invitati che non arriveranno ma dove si brinda lo stesso perché il virus si sconfigge nelle corsie ma anche nella vita che deve continuare; semideserte per chi è restato solo; scarne e buie, apparecchiate alla meglio solo per farsi compagnia.

Ma ci sono anche la gioia, i saluti in videochiamata, i gesti, i sorrisi, l’amore perché in fondo è ancora e pur sempre Natale, un Natale diverso, di quelli da fotografare.

Info: www.facebook.com/groups/collettivofotograficooltreiconfini/

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