Di sicuro il 2020 non è stato gentile con nessun produttore e nessuna industria a causa del Covid-19 ma quello che emerge in casa Nikon è davvero preoccupante, non c’è mai stato un calo delle vendite delle fotocamere così evidente come quest’anno e la casa madre giapponese è in “gravi difficoltà“
Secondo quanto si legge sulla pubblicazione giapponese Tokyo Keizai la Nikon è in grossa crisi a causa del deterioramento della vendita delle fotocamere con cifre che si aggirano attorno al 40% in meno rispetto al periodo precedente, una cifra che si aggira intorno ad un passivo di 1.338.809.640 dollari.
Ovviamente tutte le cause risalgono alla produzione massiccia di smartphone in grado di scattare foto e video di altissima qualità e la poca capacità di creare dei prodotti che possono conquistare le masse, sopratutto in ambito mirrorless Nikon dove non ha inserito davvero nessun gran colpo per paura di entrare in conflitto con la vendita delle sue DSLR.
Un esempio, la Sony nel 2019 ha prodotto 1,65 milioni di unità, la Nikon solo 280.000. Anche la Canon è andata decisamente meglio con le vendite della EOS R5 che più passano i giorni più si rivela un gran colpo a sorpresa tra le mirrorless Canon.
Ma anche al di fuori del settore delle fotocamere la Nikon non ha avuto delle buone prestazioni con deficit sia nel settore sanitario che in quello dei macchinari di precisione dove di solito registra i maggiori dati di vendita.
L’ultimo fallimento della Nikon
Il 2020 ha dato alla luce il suo grande terzo fallimento consecutivo per un prodotto di consumo, la serie di fotocamere Nikon 1 che non è assolutamente riuscita a trovare un minimo di popolarità con la linea di action cam KeyMission crollata lasciando spazio a GoPro e DJI.
Forse proprio il fallimento di KeyMission è stato particolarmente disastroso per l’azienda visto che non è riuscita così ad inserirsi con nemmeno un prodotto in un mercato abbastanza fiorente.
A Maggio la Nikon ha licenziato circa 700 dipendenti nel sud-est asiatico e ci sono voci che la Nikon stia tagliando il 20% della sua forza lavoro internazionale in modo da tentare di riorganizzare la società con qualche ultimo sforzo.
Tokyo Kezai scrive che “il piano di gestione a medio termine fino al 2021 mira a creare nuovi pilastri degli utili investendo attivamente in aree di crescita come le nuove imprese”. Ma nonostante questo ha espresso preoccupazione per questa strategia e si chiede se Nikon possa ottenere una crescita sostenibile quando le attività esistenti sono bloccate.