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Il direttore della fotografia di “Oppenheimer” chiede di girare in analogico agli Oscar

Durante la cerimonia degli Oscar, Hoyte van Hoytema, direttore della fotografia di “Oppenheimer”, ha dedicato parte del suo discorso di vittoria a promuovere l’uso dei formati cinematografici tradizionali. La sua eccellenza nel campo è stata riconosciuta domenica, quando ha ricevuto l’Oscar per la migliore fotografia per il suo lavoro in “Oppenheimer”, superando la concorrenza di film come “Maestro”, “Poor Things” e “Killers of The Flower Moon”.

“Oppenheimer” segna la quarta collaborazione tra van Hoytema e il regista Christopher Nolan, dopo aver lavorato insieme su “Interstellar”, “Tenet” e “Dunkirk”. Salendo sul palco per accettare il suo primo premio dell’Academy, ha reso omaggio alla pellicola, il medium tradizionale tanto amato dai puristi del cinema, come Nolan.

Van Hoytema ha esortato i registi emergenti a sperimentare la “celluloide”, descrivendola come un mezzo visivamente superiore rispetto alle fotocamere digitali e meno complicato da usare di quanto alcuni possano immaginare. Nel suo discorso, ha dichiarato: “Per tutti gli aspiranti registi, vi incoraggio a esplorare quella meraviglia nuova e di tendenza chiamata ‘celluloide’. È più semplice di quanto pensiate e migliora notevolmente l’aspetto delle vostre immagini”.

L’elogio di van Hoytema al formato filmico ha raccolto l’ammirazione di cinefili e fotografi sui social media, molti dei quali concordano pienamente con il direttore della fotografia. Per la realizzazione di “Oppenheimer”, ha utilizzato una grande telecamera IMAX, la preferita di Nolan, catturando sia le scene epiche, come l’iconica esplosione, che i momenti più intimi del film della durata di tre ore.

“Il primato indiscusso del cinema”

Nel realizzare “Oppenheimer”, oltre al prediletto formato IMAX di Nolan, van Hoytema ha scelto di utilizzare le fotocamere Panavision 65mm, le stesse predilette da David Lean per il celebre film “Lawrence d’Arabia” del 1962. Ha sperimentato sia il colore che il bianco e nero, quest’ultimo dei quali ha spinto Kodak a sviluppare una nuova pellicola specificamente per il progetto.

Per incontrare le necessità uniche di “Oppenheimer”, Kodak ha prodotto una nuova pellicola in bianco e nero Eastman Double-X 65mm, concepita per essere usata con le sofisticate fotocamere IMAX e il sistema Panavision da 65mm.

Van Hoytema e Nolan sono stati profondamente colpiti dalla qualità eccezionale della pellicola fornita da Kodak. “Era qualcosa che non avevamo mai visto prima: straordinariamente speciale e incredibilmente bella,” ha condiviso van Hoytema con Kodak.

Nonostante l’utilizzo frequente di fotocamere digitali nei suoi progetti pubblicitari, van Hoytema mantiene una fede incrollabile nel medium pellicolare, considerandolo superiore per la sua capacità di coinvolgere lo spettatore e per la sua vicinanza all’esperienza visiva umana.

“Sembra che nulla possa ancora superare la risoluzione, la profondità, il colore e la tridimensionalità dell’immagine analogica, così come l’emozione unica che solo la pellicola può trasmettere. Assistere alla proiezione di una pellicola analogica, specialmente in un cinema IMAX, regala un’esperienza di impatto veramente senza paragoni.”

Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi, fondatore di Fotografia Moderna dal lontano 2015 con l'obiettivo di creare una community unita di fotografi italiani. Cerco sempre notizie che possano interessare gli appassionati di fotografia, mi diverto a fare recensioni di attrezzature fotografiche e consigliare con guide all'acquisto le migliori alternative sul mercato per dare ai fotografi un'alternativa migliore, magari anche ad un prezzo conveniente! Iniziata come passione, Fotografia Moderna è diventata in poco tempo uno dei portali più cliccati d'Italia arrivando a raggiungere più di 1 milione di lettori.
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