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Ora puoi generare immagini nella barra di ricerca di Google

Alphabet ha recentemente introdotto un elemento completamente nuovo sulla ben nota pagina di ricerca di Google: il suo strumento di generazione di immagini basato sull’intelligenza artificiale.

Al momento, questa funzionalità è accessibile solo in lingua inglese agli utenti negli Stati Uniti che hanno attivato Google Labs nelle loro versioni di Chrome o nell’app Google sui loro dispositivi mobili.

Questo nuovo componente di generazione di immagini è parte integrante dell’attuale esperienza di ricerca generativa di Google (SGE), che consente di creare direttamente immagini generate dall’IA direttamente dalla barra di ricerca di Google.

L’esperienza di ricerca generativa (SGE) nel suo complesso offre molte altre funzionalità potenziate dall’intelligenza artificiale, oltre alla semplice resa delle immagini. In realtà, costituisce una sorta di esperimento pubblicamente accessibile che offre un’anteprima di ciò che Google sta pianificando per tutti i suoi protocolli di ricerca nel futuro.

Quando attivi SGE, oltre a creare immagini renderizzate, gli utenti di Google possono anche ottenere risposte in linguaggio naturale dalle intelligenze artificiali di Alphabet, come Bard o potenzialmente “Magi“.

Questa caratteristica permette agli utenti di ottenere un’analisi su un argomento generata dall’intelligenza artificiale, basata sui dati nei risultati di ricerca di Google. Gli utenti possono porre ulteriori domande o effettuare nuove ricerche, oppure semplicemente eseguire ricerche tradizionali su Google per visualizzare i collegamenti.

Le risposte alle richieste sono create utilizzando i dati presenti nei collegamenti dei risultati di ricerca, e gli utenti possono verificarli successivamente. Tuttavia, Google sottolinea che si tratta di un’esperienza iniziale e che la qualità può variare, accogliendo il feedback degli utenti per migliorarla.

Gli aggiornamenti visivi di rendering di SGE rilasciati l’ultimo giovedì rappresentano un’espansione delle funzionalità di ricerca AI descritte sopra ed sono alimentati da un’altra intelligenza artificiale di Google chiamata “Imagen”.

Grazie all’intelligenza artificiale visiva, è possibile richiedere la generazione di immagini in risposta a prompt digitati nella barra di ricerca. Ad esempio, se si inserisce una richiesta come “un orso polare rosso che fa colazione in un bosco con un capibara vestito elegantemente”, il motore SGE dietro questa funzione genererà un’immagine e offrirà diverse alternative per ulteriori personalizzazioni.

Google offre anche la possibilità agli utenti di esportare le proprie immagini direttamente nella cartella di Google Drive o di scaricarle sui propri dispositivi.

Un’altra aggiunta alle funzionalità di rendering AI su Google è la capacità di generare immagini direttamente nei risultati di ricerca di Google Immagini. Quindi, se stai cercando ispirazione per decorazioni per feste di Halloween o modelli per intagliare zucche, puoi semplicemente inserire le tue query nella barra di ricerca e ottenere risultati renderizzati al posto di immagini reali.

La questione di se questa sia una buona idea per affiancare milioni di fotografie reali e gli artisti dietro di esse è un tema che può essere oggetto di discussione.

Comunque, Google continuerà a consentire agli utenti di cercare immagini tradizionali per qualsiasi cosa abbiano bisogno. Inoltre, l’azienda offre la possibilità di applicare Google Lens alle immagini generate, permettendo di verificare se esistono versioni reali di ciò che l’intelligenza artificiale ha creato dalle tue istruzioni.

Tutto questo è indubbiamente affascinante, ma solleva anche questioni interessanti sulla distinzione tra il mondo reale e un mare di immagini generate artificialmente, con rendering istantanei che ora inondano anche la stessa piattaforma di Google, creati dal suo motore di ricerca.


Ancora una volta, attualmente, per usufruire di tutte queste funzionalità, devi essere negli Stati Uniti o avere un indirizzo IP con sede negli Stati Uniti. Inoltre, è necessario attivare Google Labs, un processo che richiede solo un paio di semplici clic.

Al momento, tutti i risultati sono disponibili solo in lingua inglese, ma queste limitazioni dovrebbero essere eliminate non appena Google risolverà le questioni relative ai suoi nuovi strumenti di ricerca basati sull’IA.

Da un altro punto di vista, Google sta facendo sforzi per prevenire l’abuso dei suoi strumenti di rendering di immagini basati sull’IA, in particolare impedendo agli utenti di creare immagini fotorealistiche di volti umani. Per altre creature, scene e oggetti casuali, non ci sono problemi, ma i volti umani sono esclusi.

Inoltre, come nota finale, Google applicherà un watermark a tutte le immagini renderizzate che genera per gli utenti, utilizzando un sistema chiamato SynthID sviluppato da DeepMind e annunciato il mese scorso. In altre parole, anche se puoi salvare queste immagini sul tuo dispositivo o su Google Drive come file scaricati, non potrai caricarle altrove come tue creazioni su Google Immagini senza che Google conosca la loro origine.

Queste nuove opzioni di generazione basate sull’IA e i riepiloghi di ricerca basati sull’IA sono già disponibili per gli utenti con indirizzi IP situati negli Stati Uniti.

Fonte immagine: Google

Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi, fondatore di Fotografia Moderna dal lontano 2015 con l'obiettivo di creare una community unita di fotografi italiani. Cerco sempre notizie che possano interessare gli appassionati di fotografia, mi diverto a fare recensioni di attrezzature fotografiche e consigliare con guide all'acquisto le migliori alternative sul mercato per dare ai fotografi un'alternativa migliore, magari anche ad un prezzo conveniente! Iniziata come passione, Fotografia Moderna è diventata in poco tempo uno dei portali più cliccati d'Italia arrivando a raggiungere più di 1 milione di lettori.
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