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La fotocamera da 3,2 miliardi di pixel dell’Osservatorio Vera Rubin è la più grande al mondo

Dopo quasi un decennio di lavoro assiduo, un gruppo di scienziati ha raggiunto un traguardo straordinario nell’ambito dell’astronomia, completando la costruzione della fotocamera digitale più grande mai concepita per questo scopo. La LSST (Legacy Survey of Space and Time), situata all’interno dell’Osservatorio Vera Rubin nel deserto di Atacama in Cile, è un vero e proprio colosso con i suoi 3,2 miliardi di pixel. Questo strumento segna l’inizio di una nuova era di scoperte spaziali, grazie alla sua capacità unica di catturare dettagli ad altissima risoluzione del cielo notturno australe.

Una bella notizia che ha fatto impazzire gli amanti dell’astrofotografia per ovvi motivi!

Immaginate una macchina fotografica tanto grande quanto una macchina piccola, con un diametro di 1,65 metri e lunga quasi 3 metri, pesante quanto un piccolo elefante. Questo dispositivo è in grado di catturare luce da una gamma di lunghezze d’onda che va dal vicino ultravioletto al vicino infrarosso, con un campo visivo ampio e una risoluzione ottimale. Al suo cuore, troviamo un mosaico di 189 sensori al silicio da 16 megapixel, distribuiti in modo da offrire una risoluzione di circa 3,2 gigapixel. Questa straordinaria potenza di cattura delle immagini permetterà all’Osservatorio Rubin di osservare l’universo come mai prima d’ora, riducendo al minimo i tempi di fermo e di manutenzione.

L’obiettivo principale di questo osservatorio è il Legacy Survey of Space and Time (LSST), un progetto decennale che mira a mappare il cosmo in modo dettagliato e continuativo, generando una quantità incredibile di dati—circa 60 petabyte—che riveleranno i segreti della materia oscura, dell’energia oscura e dell’espansione dell’universo. La fotocamera LSST potrà scattare una foto del cielo ogni 20 secondi, con esposizioni di 15 secondi, alternando automaticamente i filtri per esplorare tutto lo spettro della luce visibile. In pratica, sarà come se creasse un film in time-lapse del cielo, rivelando fenomeni celesti transitori pronti per essere studiati ulteriormente da astronomi di tutto il mondo.

Željko Ivezić, un astrofisico dell’Università di Washington che ha diretto la costruzione dell’Osservatorio Rubin, ha espresso il suo entusiasmo per il progetto, anticipando che presto sarà realizzato “il più grande film di tutti i tempi e la mappa più dettagliata del cielo notturno mai vista”. Tuttavia, una sfida significativa per l’osservatorio sarà quella di gestire l’inquinamento luminoso prodotto dalle costellazioni di satelliti in orbita bassa, che potrebbero compromettere fino al 30% delle immagini scattate dalla fotocamera LSST.

Con il completamento di questo strumento eccezionale, l’Osservatorio Vera Rubin si appresta a esplorare i cieli del sud come mai prima d’ora. Le prime immagini pubbliche sono attese per marzo 2025, segnando l’inizio di una nuova fase di scoperte e ricerche astronomiche.

Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi, fondatore di Fotografia Moderna dal lontano 2015 con l'obiettivo di creare una community unita di fotografi italiani. Cerco sempre notizie che possano interessare gli appassionati di fotografia, mi diverto a fare recensioni di attrezzature fotografiche e consigliare con guide all'acquisto le migliori alternative sul mercato per dare ai fotografi un'alternativa migliore, magari anche ad un prezzo conveniente! Iniziata come passione, Fotografia Moderna è diventata in poco tempo uno dei portali più cliccati d'Italia arrivando a raggiungere più di 1 milione di lettori.
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