Alcuni progetti sembrano accompagnare la vita senza mai raggiungere la conclusione. È il caso della serie avviata da Alessandra Sanguinetti nel 1999 insieme alle sue due modelle, Guillerma e Belinda. Membro dell’agenzia Magnum dal 2007, Alessandra Sanguinetti espone la sua serie principale “Le avventure di Guille e Belinda”, arricchita da film e nuove immagini, fino al 19 maggio presso la Fondazione Henri Cartier-Bresson.
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Un incontro determinante
Nata a New York nel 1968, Alessandra Sanguinetti è cresciuta in Argentina. Fu lì che nel 1999 incontrò per la prima volta le due cugine, Guillermina Aranciaga e Belinda Stutz, che sarebbero diventate le muse della sua creazione fotografica. Originariamente solo figure remote nell’orizzonte, le presenze di Guille e Belinda catturarono l’attenzione della fotografa e divennero il fulcro di tutte le sue immagini.
Le fotografie delle due cugine, pubblicate per la prima volta nel 2010 in “Le avventure di Guille e Belinda e il significato enigmatico dei loro sogni”, continuano ad arricchirsi con nuove produzioni, testimoniando con rara sincerità la transizione dall’infanzia all’età adulta.
Giocare con la vita?
Con lo sfondo della campagna argentina, ricca di gauchos e della loro mascolinità, le fotografie di Alessandra Sanguinetti assumono un carattere documentaristico. Sebbene le scene coinvolgano spesso oggetti di scena e una certa messa in scena, sembrano prolungare all’infinito i giochi che le due ragazze sperimentavano agli albori degli anni 2000.
Tra immaginazione e realtà, psicoanalisi e poesia, i ritratti di Alessandra Sanguinetti, con la loro firma caratterizzata da un certo senso di stranezza, continuano a rivelare i tratti distintivi del processo di crescita di fronte al suo obiettivo.
Oltre i ruoli nella creazione artistica
Dal campo della fotografia alla pittura, il legame tra l’artista e i suoi soggetti continua a suscitare l’interesse del pubblico. Cosa traspare da questo incontro? Qual è il ruolo creativo della modella nell’opera? Attraverso le immagini, Alessandra Sanguinetti rinegozia i confini narrativi, integrando i cambiamenti e le evoluzioni della vita, come la gravidanza e la maternità delle giovani donne, nella loro autenticità nel corpus artistico.
Invitati a estendere questi dipinti collettivi che hanno avuto inizio 25 anni fa, Guillermina, Belinda e Alessandra hanno forse confuso la distinzione tra il pensatore e il realizzatore dell’immagine e il suo soggetto. Il progetto delle “Avventure di Guille e Belinda” non smette mai di evolversi. Questa serie, precedentemente esposta ad Arles nel 2006 e successivamente al BAL nel 2011, viene ora arricchita da 52 nuove immagini e 3 film, e viene presentata al pubblico della Fondazione Henri Cartier-Bresson fino al 19 maggio.
Il libro “Au fil du temps. Conversazioni su documenti e sogni”, pubblicato da Mack Books, raccoglie le interviste di Alessandra Sanguinetti. Questo volume bilingue francese/inglese (12,5 x 19,5 cm, 60 pagine, 17 €) offre un’ulteriore prospettiva sull’esperienza della mostra.
Informazioni pratiche
- Alessandra Sanguinetti, Le avventure di Guille e Belinda
- Dal 30 gennaio al 19 maggio 2024
- Fondazione Henri Cartier Bresson
- 79, rue des Archives 75003 Parigi
- Dal martedì alla domenica, dalle 11:00 alle 19:00
- Biglietto intero: 10 €, ridotto: 6 €