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Chris Killip e il suo approccio intimo alla fotografia

Chris Killip è una figura di spicco nel campo della fotografia documentaristica, ammirato come un maestro della fotografia a livello internazionale. Nato nel 1946 a Douglas, nell’Isola di Man, ha iniziato la sua carriera come assistente del fotografo pubblicitario londinese Adrian Flowers nel 1963. Tuttavia, durante un viaggio a New York nel 1969, ha avuto un incontro significativo con il lavoro di importanti fotografi come Walker Evans e Paul Strand. Questo evento ha segnato una svolta nella sua vita, spingendolo ad abbandonare la fotografia commerciale per seguire un approccio documentaristico e intimista.

La fotografia sull’Isola di Man e le tensioni sociali

Dopo il suo ritorno sull’Isola di Man, Killip ha deciso di dedicarsi a un progetto fotografico che documentasse la vita e le tensioni economiche e sociali della classe operaia inglese negli anni ’70 e ’80. Durante i primi anni ’70, ha scattato una serie di fotografie che mostravano le relazioni mutevoli tra gli abitanti dell’isola e l’ambiente circostante, influenzate dai cambiamenti demografici e dall’afflusso di lavoratori dei servizi finanziari. Questa raccolta di immagini è stata successivamente pubblicata nel 1980 nel libro intitolato “Isle of Man: A Book About the Manx”, con un testo scritto da John Berger.

Riconoscimenti e serie di lavori nel nord-est dell’Inghilterra

Killip ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro. Nel 1973, è stato premiato con l’Arts Council of Great Britain Photography Award, seguito dalla borsa di studio della Northern Arts Photography nel 1975 e dal Major Bursary Award nel 1977. Grazie a queste sovvenzioni, ha potuto realizzare una serie di lavori nel nord-est dell’Inghilterra, che sono stati successivamente pubblicati nel 1988 nel libro intitolato “In Flagrante”, con testi di John Berger e Sylvia Grant. Le fotografie in bianco e nero, molte delle quali realizzate con una camera gran formato 4×5, sono considerate tra le registrazioni visive più importanti della vita in Gran Bretagna durante gli sconvolgimenti sociali degli anni ’80.

La serie “Seacoal” e l’approccio intimistico

Durante lo stesso periodo di “In Flagrante”, Killip ha completato un altro importante progetto, anche se il libro corrispondente, intitolato “Seacoal”, è stato pubblicato solo nel 2011. Questa serie si concentra sulla costa del Northumberland negli anni ’80 e documenta la vita delle famiglie della classe operaia che si guadagnavano da vivere raccogliendo il carbone proveniente dalle vicine miniere costiere. Tuttavia, ciò che distingue “Seacoal” da “In Flagrante” è soprattutto l’approccio intimistico di Killip. Il suo campo d’azione sembra essere più ristretto, concentrandosi sulla rappresentazione di una comunità marginale e isolata.

Commissione di Pirelli e fotografia in Irlanda rurale

Nel 1989, Killip è stato commissionato da Pirelli per realizzare una serie di fotografie all’interno di una fabbrica di pneumatici nel Regno Unito. Attraverso l’uso del flash, ha catturato immagini degli operai accovacciati sulle pesanti macchine, circondati dall’acciaio e immersi nell’oscurità. Inoltre, dal 1992 al 2004, ha fotografato pellegrinaggi e altre scene nell’Irlanda rurale. Il risultato di questo lavoro è stato pubblicato nel 2009 da Thames & Hudson nel libro intitolato “Here Comes Everybody”.

Il ruolo di curatore e professore di Chris Killip

Oltre al suo contributo come fotografo, Killip ha svolto un ruolo significativo nella diffusione della cultura fotografica in Inghilterra. Tra il 1976 e il 1980, è stato membro del Photography Committee of Northern Arts di Newcastle-Upon-Tyne e, nello stesso periodo, ha anche fatto parte del Photography Committee dell’Arts Council of Great Britain. Nel 1976, è stato uno dei membri fondatori della prestigiosa galleria Side Gallery di Newcastle, dove ha poi ricoperto il ruolo di direttore tra il 1977 e il 1979. Durante questi otto anni di collaborazione con la galleria, Killip ha curato e co-curato una serie di mostre che hanno contribuito a portare l’attenzione della comunità artistica del nord-est su diverse forme di fotografia documentaristica. Inoltre, dal 1991 al 2017, ha lavorato come professore di Studi visivi e ambientali presso l’Università di Harvard.

Le opere di Chris Killip

Le opere di Chris Killip sono state acquisite nelle collezioni permanenti di importanti istituzioni museali in tutto il mondo, testimonianza del loro valore e significato artistico. Musei come il Museum of Modern Art di New York, la George Eastman House, il Fine Arts Museum di San Francisco, il Museum Folkwang di Essen, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la National Gallery of Australia di Canberra e il Victoria and Albert Museum ospitano le sue fotografie, permettendo al pubblico di apprezzarne la bellezza e l’impatto visivo anche in futuro. La sua eredità come maestro della fotografia documentaristica internazionale è indiscutibile.

Il libro “In Flagrante” e la società in frantumi

“In Flagrante” è un libro che affronta il tema di una società che sta andando in frantumi. Chris Killip, con un approccio cinematografico, documenta una realtà segnata dalla disoccupazione di massa, scioperi violenti e tagli punitivi ai programmi di assistenza sociale nel Paese. L’obiettivo di Killip non è quello di raggiungere l’oggettività, perché crede che una tale cosa sia impossibile. Piuttosto, offre delle impressioni che trasmettono rabbia attraverso immagini poetiche e formali, che diventano un monumento e un monito. Sin dalla sua pubblicazione nel 1988, “In Flagrante” è stato considerato un capolavoro del fotogiornalismo. Ventotto anni dopo, il libro è stato ristampato con il titolo “In Flagrante Two”, con l’aggiunta di due nuove fotografie alla sequenza originale.

Lo stile fotografico di Chris Killip

Le fotografie di Chris Killip sono pervase da un acuto senso di malinconia. Il suo lavoro in bianco e nero, realizzato in formato grande, si concentra sulla fragilità e la forza delle comunità di fronte ai cambiamenti economici e all’indifferenza politica del governo di Margaret Thatcher. Le immagini di Killip sono osservazioni attente e personali, piuttosto che inviti all’azione. Come un fotografo umanista nel senso classico del termine, Killip non cerca risposte assolute, ma ci invita a guardare da vicino. La sua fotografia documentaristica non può essere asettica, ma ha il potere di rendere visibili le realtà e le ingiustizie attraverso una traduzione potente e poetica del fatto in immagine.

La potenza delle immagini di Killip

Le fotografie di Chris Killip hanno il potere di trasmettere emozioni e di far riflettere sulle condizioni sociali e politiche della sua epoca. Ogni immagine racconta una storia, catturando l’attenzione del pubblico e suscitando una gamma di sentimenti. La sua abilità nel combinare composizione, luce e prospettiva contribuisce a creare un impatto visivo duraturo. Le sue fotografie non sono solo documenti visivi di una certa epoca, ma hanno anche un’aura poetica che le rende atemporali. Ogni dettaglio, ogni gesto catturato dall’obiettivo di Killip diventa un elemento significativo nella narrazione visiva.

L’eredità di Chris Killip

L’eredità di Chris Killip è profondamente radicata nel campo della fotografia documentaristica. Le sue opere sono state ammirate e studiate da generazioni di fotografi e artisti. La sua capacità di cogliere l’essenza della condizione umana e di rappresentare le realtà sociali complesse lo ha reso un maestro riconosciuto a livello internazionale. Le sue fotografie sono state acquisite da importanti istituzioni museali in tutto il mondo, assicurando che il suo lavoro rimanga accessibile al pubblico anche in futuro. L’eredità di Killip risiede non solo nelle sue immagini iconiche, ma anche nel suo ruolo di mentore e professore che ha influenzato e ispirato le nuove generazioni di fotografi.

Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi, fondatore di Fotografia Moderna dal lontano 2015 con l'obiettivo di creare una community unita di fotografi italiani. Cerco sempre notizie che possano interessare gli appassionati di fotografia, mi diverto a fare recensioni di attrezzature fotografiche e consigliare con guide all'acquisto le migliori alternative sul mercato per dare ai fotografi un'alternativa migliore, magari anche ad un prezzo conveniente! Iniziata come passione, Fotografia Moderna è diventata in poco tempo uno dei portali più cliccati d'Italia arrivando a raggiungere più di 1 milione di lettori.
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