HomeAttrezzatura FotograficaStabilizzatoriCome funziona lo stabilizzatore della fotocamera

Come funziona lo stabilizzatore della fotocamera

Sono ormai dieci anni che lo stabilizzatore della fotocamera è entrata a far parte della nostra vita, ha migliorato e non di poco la resa finale delle foto e delle riprese video, ma sappiamo precisamente di cosa stiamo parlando?

Alla fine degli anni 90 i grandi produttori di macchine fotografiche e smartphone si sono resi conto che uno dei grandi problemi quando si scatta una foto è il tremolio involontario o il minimo spostamento durante la fase di scatto. Si può evitare? Assolutamente sì, esistono tecniche di scatto particolari per evitare le foto mosse, ma non possiamo annullare completamente tutti i minimi spostamenti. A questo punto gli ingegneri hanno iniziato a studiare un metodo per controllare questi movimenti invece che annullarli e siamo arrivati alla scoperta dello stabilizzatore fotografico.

Il suo acronimo per la precisione è “Optical Image Stabilization” ed è ormai presente su tutte le migliori fotocamere smartphone o migliori reflex sul mercato, riesce a rendere le riprese molto più fluide e gli scatti decisamente più stabili. Questo è molto utile sopratutto in condizioni di scarsa luminosità quando bisogna utilizzare tempi di esposizione più lunghi per riuscire a catturare più luce.

Il dispositivo entra in funzione quando si scattano fotografie in condizioni di scarsa luminosità o quando il sensore avverte dei movimenti indesiderati durante la fase di scatto. Questo eliminerà il tremolio creato dalla mano o dalle respirazioni troppo affannose.

Come funziona lo stabilizzatore ottico

Nella fattispecie, lo stabilizzatore ottico che chiameremo OIS per convenienza, non è nient’altro che il processo che controlla i movimenti dell’immagine mentre attraversa il percorso dall’obiettivo al sensore della fotocamera. Questo grazie ai sensori di movimento (come per esempio dello giroscopio) riesce a percepire se non sono lineari e cerca di cotnrobilanciarli per mantenere così il soggetto stabile. Come funziona?

Grazie ai moduli che si trovano dentro l’obiettivo, precisamente dei micromotori elettromagnetici che si muovono in tutte le direzioni possibili in modo da mantenere il soggetto a fuoco.

Grazie ai grandi ingegneri di questo settore la stabilizzazione ottica si sta perfezionando giorno dopo giorno, addirittura gli ultimi modelli di reflex e le migliori mirrorless iniziano ad utilizzare un nuovo sistema di stabilizzazione. Invece che muovere le componenti all’interno dell’obiettivo, il sensore della macchina fotografica si muove per bilanciare il movimento e mantenere il soggetto fermo.

Precisamente ora esistono 3 tipi di stabilizzatore d’immagine:

  • Stabilizzatore digitale: Si utilizza nelle fotocamere compatte sopratutto o quelle di basso costo. La stabilizzazione inizia quando si alza la sensibilità ISO o quando il sensore avverte poca luca. Generalmente non riesce a migliorare più di tanto le foto
  • Stabilizzatore nel corpo macchina: È l’ultimo livello di ingegneria, si compensano i tremolii involontari e si migliorano e non di poco le foto. Molto utile sopratutto perché permette di risparmiare sul non dovere più acquistare obiettivi stabilizzati che sono di solito più costosi
  • Stabilizzatore ottico: È la stabilizzazione incorporata nell’obiettivo che abbiamo descritto all’interno dell’articolo. Agisce all’interno della lente migliorandone la sua stabilità. In mancanza di una stabilizzazione nel corpo macchina va più che bene compiendo comunque in maniera efficace il propri compito.

Come capire se lo stabilizzatore funziona

Un test semplice che puoi fare è provare a scattare a mano libera ad una velocità di 1/5″ utilizzando prima lo stabilizzatore non attivo e dopo attivandolo. Se vedi miglioramenti vuol dire che lo stabilizzatore sta svolgendo alla perfezione il proprio compito, altrimenti ti consigliamo di portarlo immediatamente in assistenza.

Come funziona lo stabilizzatore d’immagine

Ok, per la teoria siamo apposto, ma in pratica come funziona? Guardate il video qui sotto di un obiettivo classico Canon 18-55 e vi renderete conto di come si controlla il micro mosso

Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi
Alessio, fondatore di Fotografia Moderna dal lontano 2015 con l'obiettivo di creare una community unita di fotografi italiani. Cerco sempre notizie che possano interessare gli appassionati di fotografia, mi diverto a fare recensioni di attrezzature fotografiche e consigliare con guide all'acquisto le migliori alternative sul mercato. Iniziata come passione è diventato in poco tempo uno dei portali più cliccati d'Italia arrivando a raggiungere più di 1 milione di appassionati ogni anno finendo per essere un lavoro a tempo pieno dove ogni giorno impiego il mio tempo per cercare notizie o migliorare il sito.
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