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William Eugene Smith: La rivoluzione del bianco e nero

William Eugene Smith è stato uno dei più grandi fotografi documentaristi, noto per il suo eccezionale uso del bianco e nero. Nato a Wichita, in Kansas, nel 1918, iniziò a fotografare da giovane, anche se bruciò i suoi primi scatti anni dopo per ritenere che fossero troppo scarsi. La sua educazione fu rigida e influenzata dalla madre estremamente religiosa. Iniziò a lavorare come fotoreporter per il giornale della sua città e successivamente per il settimanale Newsweek, da cui venne allontanato per aver rifiutato l’uso delle macchine Graphic 4×5.

Il rapporto con la rivista Life

Nel 1939, Smith fu contattato dalla rivista Life per iniziare una collaborazione come fotografo di guerra nel teatro bellico del Pacifico. Le immagini che scattò durante la guerra divennero icone della seconda guerra mondiale. Nel 1945, fu ferito al volto dall’esplosione di una granata, costringendolo a interventi chirurgici dolorosi nei due anni successivi.

Nel 1955, William Eugene Smith lasciò la rivista Life all’età di 36 anni per accettare un incarico del giornalista Stefan Lorant di scattare cento fotografie nella città di Pittsburgh in tre settimane, in occasione del bicentenario della fondazione della città. Smith rimase a Pittsburgh per tre anni e scattò quasi 17.000 negativi per quello che sarebbe stato il suo progetto fotografico più ambizioso. Tuttavia, il progetto, in gran parte autofinanziato, lo portò alla bancarotta e non venne mai pubblicato a causa delle difficoltà nell’organizzare la mole di materiale fotografico e della volontà di Smith di avere il controllo totale sulla pubblicazione. Dopo la sua morte, molti negativi andarono persi e solo duemila scatti finirono al Center for Creative Photography di Tucson, in Arizona.

Nel 1976, grazie all’interessamento di Ansel Adams, Smith ottenne una cattedra all’Università dell’Arizona, ma una grave forma di diabete lo portò prima al coma e poi alla morte nel 1978. Tra i suoi problemi personali, ci furono due matrimoni e due divorzi, depressione, alcolismo e bancarotta finanziaria. Oggi, l’eredità di Smith vive attraverso un Fondo monetario commemorativo per promuovere la “Humanistic Photography”.

Lo stile di Eugene Smith

W. Eugene Smith era noto per il bianco e nero sporco ed intenso delle sue fotografie, ma anche per il rapporto conflittuale che aveva con editori e riviste. Ha sempre cercato di ottenere la massima autonomia professionale per scegliere le foto da pubblicare e la loro impaginazione, credendo in una funzione etica del fotogiornalismo. Le sue immagini raccontano il secolo trascorso con un rigore e una completezza senza pari, con una personale visione creativa che elevava la condizione umana ad una dimensione epica. Anche se ha ricostruito alcune scene e apportato ritocchi in camera oscura, lo ha fatto per ottenere una rappresentazione realistica che combinasse la forza espressiva delle immagini con la narrazione letteraria.

Tutte le foto sono state prese dalla rivista Magnum Photos nella sezione W. Eugene Smith

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Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi, fondatore di Fotografia Moderna dal lontano 2015 con l'obiettivo di creare una community unita di fotografi italiani. Cerco sempre notizie che possano interessare gli appassionati di fotografia, mi diverto a fare recensioni di attrezzature fotografiche e consigliare con guide all'acquisto le migliori alternative sul mercato per dare ai fotografi un'alternativa migliore, magari anche ad un prezzo conveniente! Iniziata come passione, Fotografia Moderna è diventata in poco tempo uno dei portali più cliccati d'Italia arrivando a raggiungere più di 1 milione di lettori.
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