Erwin Blumenfeld è uno dei più grandi fotografi del XX secolo, un artista il cui lavoro ha aperto nuovi orizzonti creativi per il mezzo fotografico. Il suo stile fotografico, sia nel lavoro intimistico che nel lavoro commerciale per riviste come Vogue e Harper’s Bazaar, si caratterizza per l’uso del bianco e nero e della sperimentazione in camera oscura, o per la predilezione per la pittura classica e moderna, ma sempre attento a creare foto misteriose in cui le donne incarnano il fascino della femme fatale con una naturalezza disarmante.
La vita di Erwin Blumenfeld
Nato a Berlino nel 1897 da una famiglia ebraica, Erwin si trovò costretto ad abbandonare gli studi scolastici per intraprendere un apprendistato nel commercio dell’abbigliamento femminile a causa della morte del padre e della bancarotta familiare. Sin da giovane, Blumenfeld mostrò un talento innato in molti settori, come il disegno, la pittura e la scrittura, e fu influenzato dal movimento dadaista, frequentando il Café des Westens, uno dei luoghi di incontro preferiti dagli espressionisti. Qui conobbe molte figure chiave, come la poetessa Else Lasker-Schüler e George Grosz, diventando grande amico di quest’ultimo. Nel 1917, Blumenfeld fu arruolato nell’esercito tedesco come autista di ambulanza per il fronte occidentale, e alla fine della guerra si trasferì in Olanda, dove aprì un negozio di abbigliamento in pelle in Kalverstraat, la via principale per lo shopping di Amsterdam, chiamato “Fox Leather Company“.
Lo stile di Erwin Blumenfeld
Durante questo periodo, Blumenfeld sviluppò la passione per la fotografia, scattando foto dei manichini delle vetrine e sperimentando con tecniche in camera oscura nella parte posteriore del negozio. Le foto di questo periodo non avevano la rappresentazione reale della bellezza, ma erano permeate da una potenza surreale. Dopo il fallimento del negozio, si trasferì a Parigi e fu incaricato di ritrarre alcune personalità come George Rouault e Henri Matisse, ma fu soprattutto la sua pubblicità per Monsavon ad attirare l’attenzione del fotografo Cecil Beaton, che lo aiutò a ottenere un contratto con Vogue Francia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa della sua origine ebraica, Blumenfeld fu imprigionato in vari campi di concentramento francesi. Riuscì a fuggire nel 1941 con la sua famiglia negli Stati Uniti e iniziò a lavorare per Harper’s Bazaar e Vogue America, diventando in poco tempo uno dei più ambiti art director pubblicitari per i prodotti di cosmetica. Nonostante non avesse mai avuto una connessione formale con il surrealismo, la maggior parte delle sue immagini ne risente pesantemente dell’influenza. Nel corso della sua carriera, il fotografo tedesco ha sperimentato incessantemente le possibilità tecniche della fotografia, passando dalla solarizzazione.
La foto principale dell’articolo è stata presa dal sito ufficiale di Erwin Blumenfeld.
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