La Leica SL3 è la nuova ammiraglia ibrida full-frame del rinomato produttore tedesco. Equipaggiata con un sensore da 60 Mpx e la capacità di registrare in 8K, questa fotocamera offre un insieme di caratteristiche impressionanti. Tuttavia, una sorpresa per molti professionisti è stata la mancanza di supporto per il sistema di protezione delle immagini Content Authenticity Initiative (CAI), a differenza della Leica M11-P lanciata poco prima.
La migliore fotocamera Leica?
La Leica SL3 rappresenta la nuova frontiera degli ibridi premium di Leica. Con un sensore full-frame da 60 Mpx stabilizzato, un autofocus ibrido con rilevamento di fase – una novità per Leica – la registrazione video fino a 8K e un design ergonomico leggermente rivisto, questa fotocamera offre un pacchetto intrigante. Tuttavia, nonostante le sue caratteristiche impressionanti, la SL3 non riesce a soddisfare tutte le esigenze dei fotoreporter del 2024, e la mancanza del supporto per lo standard Content Authenticity Initiative (CAI) non è sfuggita agli addetti ai lavori.
La lotta contro le fake news al centro dell’attenzione
Va ricordato che il CAI è un’iniziativa avviata dai principali protagonisti dei media, della fotografia e del software con l’obiettivo di garantire una tracciabilità delle immagini al fine di contrastare la falsificazione e la diffusione di fake news. Pertanto, tra i produttori di fotocamere, Leica si è distinta per essere stata la prima a introdurre nel novembre 2023 il suo telemetro M11-P, rendendola così la prima fotocamera a integrare un’opzione che consente la certificazione delle immagini. Una volta attivata, questa funzione aggiunge ai file fotografici un tag teoricamente inviolabile, consentendo di tracciare l’intera storia dell’immagine e di verificare se è stata modificata e, in caso affermativo, l’intensità delle modifiche.
La Leica SL3 sviluppata prima della M11-P?
Dopo il lancio della M11-P, molti si aspettavano che la Leica SL3 integrasse anch’essa questo sistema di tracciabilità delle immagini. Tuttavia, questo non è avvenuto. Secondo quanto riportato da Leica attraverso i nostri colleghi di PetaPixel, sebbene il lancio della M11-P sia avvenuto prima di quello della SL3, i due corpi macchina sono stati sviluppati quasi contemporaneamente. Sembrerebbe persino che parte dello sviluppo della SL3 sia avvenuto prima di quello della M11-P, rendendo impossibile per Leica considerare l’aggiunta della tecnologia Content Credentials al corpo macchina. Invece di aggiornare il firmware, come potrebbero fare Nikon con la Z9 o Sony con l’A9 III o l’A1, Leica sembra aver optato per un approccio diverso per integrare questa tecnologia di tracciabilità delle immagini, utilizzando un chip dedicato responsabile della codifica dei dati sicuri. Questo chip è presente nell’M11-P ma non nella SL3, spiegando così la mancanza di certificazione Content Authenticity Initiative.
Le ultime fotocamere Nikon e Sony possono integrare questo aggiornamento firmware perché i loro processori sono più efficienti dei processori Leica e non richiedono un chip dedicato? Questo non è chiaro. Tuttavia, sembra che l’integrazione di un ulteriore livello di metadati all’immagine, in particolare uno inviolabile, senza rallentare il funzionamento del dispositivo, sia impossibile nel caso di Leica.