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Sally Mann e la tecnica del collodio umido

Sally Mann è una fotografa americana di grande talento, che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte contemporanea grazie al suo lavoro con il bianco e nero e la tecnica del collodio umido.

La vita di Sally Mann

La sua vita è stata piena di successi, ma anche di difficoltà e sfide, che l’hanno portata a diventare la donna forte e determinata che è oggi. Nata a Lexington, in Virginia, nel 1951, Mann si diploma alla Putney School e frequenta poi il Bennington College e il Friends World College. Nel 1974, ottiene il grado di Bachelor of Arts presso l’Hollins College, che oggi è l’Hollins University.

Ma è soprattutto il suo lavoro fotografico ad averla resa celebre, conosciuta per i suoi ritratti intimi della famiglia e per i paesaggi evocativi e risonanti del sud americano. Il progetto fotografico “Immediate Family” è quello che l’ha resa celebre in tutto il mondo. Mann ha immortalato i suoi figli in bianco e nero, catturando la loro nudità selvatica e asessuata in immagini intrise di nostalgia e intimismo. Il lavoro, tuttavia, ha suscitato molte polemiche, soprattutto in relazione alla nudità dei bambini, percepita nella sua sensualità e nella sua inconsapevolezza.

Ma nonostante le critiche, Mann non si è mai fermata, continuando a lavorare con passione e determinazione, esplorando nuove tecniche e mettendo sempre al centro della sua ricerca il rapporto tra l’uomo e il mondo che lo circonda. È proprio in questo contesto che ha riscoperto la tecnica fotografica del collodio umido, un procedimento inventato nel 1852 da Frederick Scott Archer.

La tecnica del collodio umido

A metà degli anni 90, Mann riscopre la tecnica fotografica su lastre di collodio umido 8×10. Il procedimento del collodio umido utilizza un negativo di vetro. La lastra viene sensibilizzata prima dell’ esposizione immergendola in una soluzione di nitrato d’argento. Questo procedimento fu inventato Frederick Scott Archer il metodo venne pubblicato per la prima volta sulla rivista The Chemist nel 1852. Questo tipo di tecnica comporta la necessità di disporre della camera oscura nelle vicinanze, perché i negativi devono essere esposti e trattati umidi. Per questo Sally Mann ha un furgone che funge da camera oscura portatile. Il collodio accentua il carattere malinconico e nostalgico di foto che ci proiettano in un tempo indefinito, decadente e passato.

I successi di Sally Mann

Il lavoro di Sally Mann ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’appellativo di “America’s Best Photographer” dal Time magazine nel 2001. Le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti dei più importanti musei del mondo, tra cui il Metropolitan Museum of Art, la Corcoran Gallery of Art, il Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, il Museum of Fine Arts di Boston, il San Francisco Museum of Modern Art e il Whitney Museum di New York.

In definitiva, Sally Mann è una fotografa di straordinario talento, che ha saputo interpretare il mondo che la circonda con un occhio unico e inconfondibile. Il suo lavoro ci invita a guardare il mondo con occhi nuovi, a cogliere la bellezza e la fragilità delle cose e a scoprire la poesia che si nasconde dietro ogni immagine.

Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi
Alessio Fabrizi, fondatore di Fotografia Moderna dal lontano 2015 con l'obiettivo di creare una community unita di fotografi italiani. Cerco sempre notizie che possano interessare gli appassionati di fotografia, mi diverto a fare recensioni di attrezzature fotografiche e consigliare con guide all'acquisto le migliori alternative sul mercato per dare ai fotografi un'alternativa migliore, magari anche ad un prezzo conveniente! Iniziata come passione, Fotografia Moderna è diventata in poco tempo uno dei portali più cliccati d'Italia arrivando a raggiungere più di 1 milione di lettori.
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