Steve McCurry è riconosciuto come uno dei più illustri fotografi contemporanei, celebrato su scala globale. La sua capacità di catturare l’essenza di vari luoghi attraverso sei continenti è ineguagliabile, ma è in India che ha trovato la sua più profonda fonte d’ispirazione.
L’India ha rappresentato per McCurry un campo esplorativo privilegiato, dove ha concentrato la sua attenzione sull’umanità nelle sue forme più diverse, spesso immerse in situazioni di indigenza e disperazione. La sua “magia” sta nella capacità di elevare la realtà sociale e culturale dei suoi soggetti, cogliendone la bellezza intrinseca e l’armonia, anche nei contesti più duri. Come ha condiviso con Mario Calabresi in “Ad occhi aperti”, la sua fotografia trova radici nella gente, nella ricerca di quel momento in cui emerge l’anima autentica, imprimendosi sul volto delle persone. Visivamente, le sue immagini si distinguono per la loro composizione impeccabile e l’uso di colori intensi e brillanti, che spesso formano un netto contrasto con la miseria degli scenari ritratti. Tale dicotomia ha sollevato critiche per il presunto tentativo di McCurry di “estetizzare” e “occidentalizzare” le realtà di disperazione. Tuttavia, la sua visione sembra puntare a dimostrare che la bellezza umana possa emergere in qualsiasi circostanza.
L’india secondo Steve McCurry
Visivamente, le fotografie di McCurry si distinguono per la loro impeccabile composizione e l’uso di colori vividi e saturi, che spesso formano un contrasto marcato con la povertà degli scenari rappresentati. Questo contrasto ha suscitato critiche per l’ipotetica tendenza di McCurry a rendere esteticamente piacevoli e ad occidentalizzare le situazioni di disperazione. In realtà, l’intento di McCurry sembra essere quello di evidenziare come la bellezza umana possa emergere in qualsiasi contesto.
Durante i quarant’anni della sua illustre carriera, McCurry ha pubblicato numerosi volumi che includono fotografie realizzate in India, molte delle quali sono divenute icone a livello mondiale e parte integrante del nostro immaginario collettivo. Nel 2015, Phaidon ha edito una raccolta che comprende alcune delle sue opere più significative catturate in India.
Questo volume, “India”, include 150 immagini mai pubblicate prima, scattate in varie parti del subcontinente. Con un formato ampio, il libro si apre con un saggio introduttivo e presenta le immagini accompagnate da didascalie. Queste fotografie narrano di un’India vibrante di colori, catturando la vita quotidiana delle persone in contesti straordinari, dai festeggiamenti per il festival di Ganesh a Chowpatty Beach alla tumultuosa Mumbai, dalla stazione di Calcutta ai mercati dei fiori in Kashmir, fino alle strade di Delhi.
L’India ha giocato un ruolo fondamentale nel successo straordinario di McCurry. Durante i suoi anni con il National Geographic, rivista alla quale è profondamente legato, è stato l’unico fotografo a vincere per quattro volte il prestigioso World Press Photo Contest, oltre a numerosi altri riconoscimenti di alto profilo come la Robert Capa Gold Medal e la Centenary Medal for Lifetime Achievement assegnata dalla Royal Photographic Society di Londra.
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